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Mercoledì 14 settembre la seconda edizione di CosmoBike Mobility presenta
Nel corso della prima edizione di CosmoBike Mobility abbiamo voluto darci un obiettivo ambizioso: immaginare le città italiane del 2030 per procedere a una progettazione programmatica e in grado di lasciarsi alle spalle la tendenza così diffusa nel nostro paese di ragionare in termini di emergenze e di esperienze personali.
Con la seconda edizione abbiamo voluto spingerci oltre, cercando di rappresentare la città dei bambini, un luogo ideale in cui infrastrutture e programmi di mobilità vengono pensati e progettati tenendo in prima considerazione le esigenze dei più deboli e fragili della nostra società. Se una città è ospitale per un bambino, lo sarà per tutti.
Sessione plenaria
Intervengono:
La mobilità nuova non si improvvisa: esistono una serie di esempi provenienti da tutta Europa che possono essere presi a modello per il legislatore che vuole implementare mobilità di trasporto e di urbanesimo che mettano al centro la persona. Copiare non è mai una buona soluzione perché ogni paese è differente dall’altro, ma ci sono delle linee guida che possono essere perseguite e applicate ovunque con esiti positivi.
Talk show
Intervengono:
Modera:
Lo spazio pubblico urbano, sia esso costruito o verde, è ciò che fa la qualità delle nostre città. Il suo essere sicuro, inclusivo e accessibile per tutte le persone – quale che sia il loro sesso, età, condizione fisica, stato socio-economico, cultura e religione – è ciò che rende la città sostenibile (Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile).
Le aree gioco e i parchi devono pertanto essere anch’esse accessibili a persone di ogni età e con qualsiasi livello di abilità fisica. Il diritto dei bambini al riposo e al tempo libero, al gioco e alle attività ricreative è sancito dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia dell’ONU. E i bambini con disabilità fisiche o mentali hanno il diritto di partecipare attivamente alla vita della comunità.
Considerare la diversità, che sia fisica o culturale, all’interno del progetto non solo permette al maggior numero possibile di utenti di poter partecipare alle attività all’interno dello spazio pubblico, ma può migliorare le condizioni di fruizione dello spazio per tutte le persone. In altri termini, “va preso atto che lo spazio pubblico urbano rappresenta una categoria chiave per la costruzione della città sostenibile in quanto capace di mobilitare contemporaneamente le dimensioni della qualità ambientale, della coesione sociale e delle prestazioni economiche di un insediamento umano” (cit. Silvia Macchi).
Breakout Session
Intervengono:
Fano, città dei bambini
Massimo Seri, Sindaco del Comune di Fano
Quando le strade diventano una festa
Pinar Pinzuti, Bisikletizm, Izmir, Turchia
Vivere il parco giochi
Claudia Protti, Cerpa – Criba
Ciclabilità urbana, un approccio cognitivo per nostre città
Giovanna Canziani, Psicologa
Progettazione partecipata: era un parcheggio
Stella Mecozzi, Operatrice sociale
Soltanto il 16% dei bambini arriva da solo a scuola, il restante 84% è accompagnato in auto dai genitori o comunque da un adulto. Percentuali capovolte rispetto agli anni ’70, quando la stragrande maggioranza dei piccoli studenti andava a scuola da solo.
Eppure per i pediatri insegnare ai figli come raggiungere in autonomia la scuola, evitando i pericoli, è un grande aiuto per la crescita psicologica ed emotiva: “I bambini che vanno a scuola accompagnati in macchina, sostiene la letteratura medica, sono meno reattivi di quelli che vanno in bicicletta o a piedi. Giocano meno, sono spesso in sovrappeso, hanno minore sicurezza e autostima”.
Incentivare l’uso della bicicletta tra i bambini, in particolare a scuola, vuol dire favorire la loro indipendenza e autonomia, non solo negli spostamenti. L’Italia però è ancora tra i Paesi europei con la minore percentuale di tragitti in bici casa-scuola, e il motivo è soprattutto la paura dei genitori per i pericoli del traffico. Andare in compagnia portando gli altri utenti della strada ad andare più piano, è un modo per vincere questa paura.
Breakout Session
Intervengono:
Il Bicibus compie 10 anni
Alessandro Meggiato, Comune di Reggio Emilia
Linee guida per un Piano Partecipato di Mobilità Scolastica Sostenibile
Roberto di Bussolo, Comune di Venezia
Il Bike to School come strumento di welfare
Simone Piacentini, Assessore Comune di Lodi
La Responsabilità: il quadro legislativo sul tema casa-scuola
Jacopo Michi, Ufficio Legale FIAB
La children cycling accademy di Vienna: un concetto unico e innovativo di educazione al traffico
Marlene Mellauner, Schulterblick, Die Wiener Radfahrschule / Schulterblick – The Viennese Cycling School
Mamme in bici: educare all’uso della bici a Milano
Federico del Prete, Vicepresidente CycloPride Italia APS
Per incentivare l’uso della bicicletta è necessario ricercare caratteristiche geometriche e funzionali relativamente elevate per i percorsi ciclabili in modo da consentire una buona velocità commerciale ai ciclisti che effettuano spostamenti di medio-lungo raggio. Per una corretta progettazione dei percorsi ciclabili bisogna quindi considerare diversi elementi: la classificazione funzionale del percorso, gli standard geometrici, la gestione dei conflitti laterali e longitudinali, il tipo di pavimentazioni, la messa in sicurezza degli attraversamenti, la risoluzione dei conflitti agli incroci, la manutenzione dei bordi, e molto altro ancora.
Breakout Session
Intervengono:
Creare una strategia per rendere le strade più sicure: il caso di Londra
John Murray, Road Safety Principal Strategy Planner, Transport for London
Tenere insieme mobilità e spazio pubblico come chiave per favorire la ciclabilità: il caso di Vitoria-Gasteiz
Gianni Rondinella, Universidad Politécnica de Madrid
Materiali per la costruzione di piste ciclabili: DrainBeton®
Riccardo Rampini, ingegnere stradale e consulente DrainBeton® Betonrossi S.p.A.
Aumentare la sicurezza e il comfort dei ciclisti: il progetto europeo Xcycle
Federico Fraboni e Marco De Angelis, Università di Bologna
Città di piccole e medie dimensioni possono essere laboratori a cielo aperto in cui sperimentare nuovi modelli di mobilità, mettendo in rete le esperienze per sconfiggere insieme i tanti problemi derivanti dal traffico motorizzato: sono 15 i Comuni che hanno gettato le basi per un’alleanza in nome della mobilità nuova con la creazione del “Club delle Città 30 e Lode”, visto che con 61 auto ogni 100 abitanti, l’Italia si colloca saldamente ai vertici delle classifiche europee per tasso di motorizzazione, congestione e inquinamento e si stima che proprio a causa del traffico ogni anno il nostro Paese manda in fumo 5 miliardi di euro, pari all’1,5% del PIL nazionale.
Tavola rotonda
Intervengono:
Modera:
Davide Lazzari, Assessore alla Mobilità del Comune di Pavia